
Che muoversi faccia bene lo abbiamo sempre intuito.
Lo ha capito chi fa attività fisica con regolarità: chi è ‘drogato’ di sport e non può farne a meno, ma anche chi fa abitualmente fitness o ginnastica e sa che quando smette per un po’ di tempo, beh, in effetti ne sente la mancanza.
Ok. Fa bene. Ma quanto?!
Ormai sono molti gli studi che confermano ma che, soprattutto, quantificano l’impatto positivo che il movimento può avere sul nostro corpo.
Io voglio porre attenzione su un particolare dato, appreso ad un corso sul dolore cronico: 45 minuti di attività fisica di tipo aerobico danno l’effetto simile di un’iniezione di 10 mg di morfina (Janal MN et Al, Pain 1984;19; 13-25).
Sintetizzo così: l’attività fisica e l’allenamento sono importanti ed utili per far funzionare bene il sistema ormonale, e ciò porta anche alla diminuzione del dolore.
L’uomo è infatti un organismo biologico capace di rilasciare diversi tipi di sostanze trasmettitrici all’interno del sistema nervoso centrale, tra cui quelle positive che comunemente indichiamo come ‘endorfine’. Ciò vuol dire che abbiamo dentro di noi una vera e propria farmacia, che possiamo aprire a piacimento e che possiamo usare a nostro beneficio per il trattamento del dolore.
Con quali attività? Le attività sportive di resistenza sembrano essere le più efficaci per la produzione ed il rilascio di endorfine, e quindi corsa, ma anche cyclette o camminata veloce, a media intensità.
E chi è acciaccato, chi non è più giovane, chi hai l’artrosi, il mal di schiena, chi è nella situazione in cui non sa più se la ginnastica fa bene o rischia addirittura di far stare peggio? Le attività sportive sono molte e diverse, purtroppo non è facile districarsi tra la moltitudine di quelle offerte, e alcune magari le abbiamo provate senza successo.
Niente paura. Io credo che insieme possiamo trovare la tipologia e la quantità di attività più adatta alle caratteristiche e possibilità anche fisiche di ognuno. Ciò al fine primariamente di ridurre il rischio di infortunio e malattia, ma ora più che mai al fine di trovare un fattore non solo di svago o di divertimento, ma di promozione di salute e di benessere.
L’importante è il concetto: a parità di struttura (schiena, collo, ginocchio o altro) chi ha una vita attiva soffre meno e ha meno dolore di chi non si muove.
Per cui, ‘muoviti a stare bene!’.