
Per molti è stata la prima settimana di smart working, e per alcuni è già tempo di acciacchi.
Le postazioni di lavoro a casa per lo più non erano state previste, gli arredi sono da sempre un compromesso tra spazi, esigenze estetiche e disponibilità economiche. Per alcuni è un vero e proprio disastro.
Le foto che circolano in rete confermano la necessità di un aiuto per ricreare in casa una situazione che, pur non avvicinandosi agli irraggiungibili dettami della sicurezza sul lavoro, possa far sì che almeno il lavorare a casa non diventi una fonte di malanni.
Tre le regole generali subito applicabili:
– La sedia giusta per tutti non esiste.
Ci sono delle regole generali per cui alcune si definiscono più ergonomiche di altre, ma sulla base sempre di criteri teorici e statistici, in quanto ogni persona ha le sue forme ed equilibri suoi personali (ad esempio alcuni necessitano di una sedia più dritta e rigida per sentirsi comodi, altri una più accogliente e morbida).
– Tieni i gomiti in appoggio con la sensazione di avere le braccia sostenute.
Che sia il tavolo stesso, che siano dei cuscini, anche se lavori sul divano, questa è la strategia che di solito aiuta di più ad evitare problemi di cervicale.
– Qualsiasi posizione, anche la più corretta, se tenuta troppo a lungo al corpo non piace.
E quindi muovere, sgranchire, con regolarità, almeno dai tre ai cinque minuti ogni ora, che sia sul posto, magari staccando con una telefonata, o nell’andar in bagno, ma soprattutto il più lontano possibile da credenze e frigoriferi..
Per gli esercizi specifici che ti possono aiutare, come per ogni esigenza personale, sono sempre a disposizione, non esitare a contattarmi per una consulenza.