
C’è sempre grande disorientamento in chi vuole iniziare un’attività fisica quando sa di avere un pochino di scoliosi o di essere un po’ cifotico (significa gobbo, ma suona un pochino meglio).
Cosa scegliere? Un’attività conservativa per cui la postura viene prima di tutto (pancafit, pilates, riabilitazioni posturali), o meglio seguire le teorie per le quali la funzionalità e l’allenamento della forza aiutano di più?
In realtà i due aspetti non sono così in contrapposizione. La diatriba tra quelli che sembrano due poli opposti rappresenta anche la sintesi degli sviluppi e dell’aggiornamento delle ricerche in merito alla postura, per cui siamo passati da anni in cui si inseguiva un modello ideale di forma, ad un più recente passato in cui ha prevalso l’interesse nei benefici dello sviluppo della forza e della funzione.
Non è quindi solo il buonsenso che porta a non dover scegliere tra i sostenitori di una o dell’altra forma di ginnastica o di allenamento sportivo.
Nella teoria, sul cosa scegliere non ci devono essere pregiudizi, ogni proposta di attività può avere dei pro e dei contro, e va anche considerato che l’offerta di novità non è solo dettata da una moda che sta cambiando o che deve cambiare per forza, ma può essere conseguenza del tentativo in buona fede di dare rilievo a degli aspetti fino a quel momento poco o per nulla considerati.
Ma nella pratica credo ci debba essere sempre e solo una risposta: ‘cosa ti piacerebbe fare?’.
Ciò perché occorre sempre partire dalla valutazione della persona. E ogni persona ha le proprie caratteristiche, intese come forma, come funzionamento, e capacità, ma anche come aspettative ed obiettivi, e solo valutando tutto si riescono a definire le migliori strategie e modalità di allenamento, dal quale poter trarre i maggiori benefici riducendo al minimo le possibilità di farsi male.
Beh, niente a che vedere coi grandi poteri del corsetto dorsale ‘visto in tv!’, ma può dare comunque molte soddisfazioni.